Le classi energetiche degli edifici
Tali classi vengono definite dalla Certificazione Energetica degli Edifici, ovvero un attestato previsto da una direttiva UE e reso obbligatorio in Italia tramite il d.lgs. 19 agosto 2005, n. 192 (attuativo della direttiva 2002/91/CE). E’ possibile scaricare il pdf delle 2 normative cliccando sui link sottostanti:
– D.lgs.192 del 19/08/2005
– Direttiva 2002/91/CE
Mediante la certificazione energetica, per ogni edificio vengono individuati due valori per classe energetica: il primo rappresenta il consumo di energia dovuto al riscaldamento o alla climatizzazione invernale (cioè il fabbisogno annuo di energia primaria dell’edificio), il secondo rappresenta invece il consumo di energia legato al raffrescamento o alla climatizzazione estiva (cioè il fabbisogno annuo di energia termica).
Il certificato energetico consente di comprendere come è stato costruito un edificio o un appartamento sotto il profilo dell’isolamento termico e della coibentazione, analizzando l’efficienza degli impianti e del sistema di distribuzione per mettere in evidenza il consumo energetico dell’edificio stesso.
I fattori che entrano in gioco per la determinazione del fabbisogno energetico di un edificio sono molteplici e riguardano sia la tipologia del riscaldamento presente, sia le tipologie di materiali, pareti e serramenti, che costituiscono l’involucro di un edificio
Secondo le direttive, le classi energetiche degli edifici sono 8: si va dalla G, la classe energetica più bassa, che indica pertanto i consumi più alti, fino alla A+, la classe energetica più alta che indica quindi i consumi minori.
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La collocazione in una buona classe energetica contribuisce a rivalutare l’immagine e ad incrementarne il valore di mercato di un immobile. Come tale, a garanzia della sua attendibilità, la certificazione energetica deve essere rilasciata da organismi terzi, di cui dovranno essere garantite la qualificazione e l’indipendenza.
Attualmente il fabbisogno energetico delle nuove costruzioni non può essere per legge inferiore alla fascia C.
Come effettuare il calcolo della classe energetica degli edifici
Se vogliamo stimare la classe energetica di un appartamento con riscaldamento autonomo occorre innanzitutto evincere dalle proprie bollette del gas il consumo annuo in metri cubi di gas metano per il riscaldamento invernale. Dopodiché, sapendo che un metro cubo di gas bruciato da una caldaia a gas di tipo tradizionale produce circa 8,3 kWh termici, si moltiplica “8,3” per i metri cubi trovati in precedenza, ottenendo il consumo annuo, espresso in kWh termici, per il riscaldamento invernale. Infine, si divide tale consumo per i metri quadri di superficie utile dell’abitazione, ricavando il “consumo annuo per mq” per il riscaldamento invernale, espresso in kWh/anno per mq. A questo punto, si raffronta il valore ottenuto con quelli indicati nella tabella per capire in quale fascia si rientra.